Tetraktis

Stralcio del primo capitolo

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  1. Elav-93-
     
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    Ciao a tutti. Voglio che siate il più possibile critiche xD.
    Questa è una pagina di diario di un uomo ricoverato in un centro psichiatrico. Vi dico subito che non ha nulla di originale, dopotutto non è la storia intera :). Ripeto ... critiche a volontà!

    PROLOGO

    Il passato rivive ogni giorno perché non è mai passato


    30 dicembre 1980

    “Sto brancolando nel buio. C’è una creatura nell’oscurità che freme dal desiderio di vedere le mie pupille dilatate, il corpo preda del terrore, e già pregusta il putrido lago rosso che sgorgherà dal mio sangue. Cerco di girarmi per vederla negli occhi, ma inciampo; un ticchettio di unghie si avvicina, poi un rantolo profondo, lugubre e quel sorriso innaturale che trabocca di saliva, il tanfo e il puzzo di morte. Non respiro; mi sveglio. Sono sudato da capo a piedi, con le estremità del corpo fredde. Piego le dita doloranti e con riluttanza osservo gli angoli della mia cella di contenimento: le ombre mi deridono e mi angosciano con i loro giochi di terrore, con le forme che si avviluppano tra le loro dita.
    Mi chiamo Ethan Hall; non è necessario che ricordiate il mio nome, ormai non ha più alcun significato, non designa più nessuno, solo un fumo nero, solo una carcassa svuotata. Sono stato rinchiuso in questa cella per via di un altro dei miei attacchi d’isteria: continuavo ad urlare contro la foto di un branco di lupi. Sentivo il peso dei loro sguardi su di me, la loro fame bramosa sul petto; non sono riuscito a contenermi: troppo dolore, troppa paura. Non sono più padrone delle mie reazioni; le pareti si fanno sempre più strette, come i lacci attorno al corpo che stringono il furore, come i sedativi che soppiantano il forsennato delirio. Sento la follia, insieme al suo claudicante destriero che scalfisce con le unghie la mia vita, i miei ricordi; mi sbatte e mi percuote come un fantoccio di pezza, con noncuranza mi recide il petto e nella notte mi soffoca. Mi dicono che non esiste, che ciò che sento e vedo è solo suggestione, che probabilmente sono uno schizofrenico soggiogato dalle sue visioni, ma allora perché mi sembra ogni volta di essere dentro ad un ricordo? Nei sogni mi appaiono sempre le medesime immagini ed un colore, il nero, misto al rosso del sangue. So con fermezza che ciò che ho visto è realmente accaduto, non può essere solo il frutto della mia fantasia, della mia ossessione. Ho trovato questo diario, dove poter scrivere, nell’ufficio del direttore del centro psichiatrico di Creedmor. Non si è accorto di nulla. E come avrebbe potuto? Considera la gente qua dentro come un peso morto, gli scarti della società, apparecchi che hanno smesso di funzionare e crede di poterli curare cambiando semplicemente le batterie. Quindi, come avrebbe mai potuto accorgersi di me, che considera come uno di loro? Non pretendo che riusciate a capirmi, ma che almeno veniate a conoscenza della verità di un diseredato, di un misero, a cui è stato strappato il senno, come ad Orlando; ma qui non c’è nessuna Angelica, c’è solo l’Inferno. Seguaci del male che percorrono lunghi e lindi corridoi e che col rumore dei loro zoccoli, fanno tremare anche il cuore più impavido, arpie che affondano nelle carni di innocenti il loro veleno curativo: questa è la realtà in cui viviamo, ma nessuno sembra accorgersene o semplicemente preferiscono dimenticarsi di noi. Ho il potere che quegli stupidi credono che non possieda: la scrittura. L‘inchiostro d‘ora in poi scorrerà come il sangue versato nella gelida notte d’inverno del 1976 dagli unici amici che avevo: Karl e Balthazar.



    Edited by Elav-93- - 19/8/2011, 22:55
     
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